Nell’ambito del progetto Mu.SA – Museum Sector Alliance, co-finanziato dal Programma Erasmus+, Melting Pro e Symbola hanno condotto un’indagine di scenario con l’obiettivo di mappare i bisogni formativi dei professionisti museali in Italia. Si è scelto di operare attraverso un approccio campionario, per raccogliere le indicazioni necessarie per lo sviluppo di corsi di aggiornamento professionale, in relazione alla tematica digitale e alle competenze trasferibili.

Nella ricerca sono stati coinvolti 32 esperti italiani del settore, tra direttori di musei e parchi archeologi, esperti di vari ambiti della sfera museale, project manager di musei di piccole dimensioni, di start-up innovative e cooperative che forniscono servizi museali, docenti universitari, esperti di profili professionali e rappresentanti delle istituzioni competenti in materia, a livello regionale e nazionale.

La pubblicazione (in italiano e in inglese) presentata oggi al MAXXI riporta alcuni estratti delle interviste realizzate in Italia, organizzati e restituiti in quattro principali ambiti tematici, risultati maggiormente ricorrenti:

  1. necessità di una cultura digitale diffusa. Per favorire il rinnovamento del settore, il primo investimento auspicabile è quello nella formazione digitale dei professionisti museali.
  2. community: occorre sviluppare un’offerta personalizzata rispetto i diversi pubblici da raggiungere, adottando linguaggi e canali di comunicazione idonei. Come luogo di costruzione di comunità e pianificazione condivisa dell’offerta culturale, il museo misura il proprio valore sulla base della quantità e qualità delle relazioni instaurate.
  3. le competenze digitali cruciali in questa fase di grandi cambiamenti riguardano la digitalizzazione del patrimonio e il coinvolgimento dei pubblici. Oggi in Italia due sono le figure strategiche su cui concentrare gli investimenti. A fianco del più diffuso Online Cultural Community Manager (OCCM), responsabile della strategia di comunicazione del museo e della gestione delle relazioni con i pubblici online, si avverte l’esigenza di poter contare su una figura di raccordo, il Digital Strategy Manager (DSM). Responsabile della strategia digitale del museo, il DSM è un mediatore tecnologico, capace di costruire un dialogo proficuo tra le realtà museali e il mondo tecnologico.
  4. accessibilità e della sicurezza: si sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra l’esigenza di rendere i contenuti culturali il più aperti possibile e la necessità di garantire la sicurezza dei dati e la loro conservazione nel tempo.